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domenica 15 giugno 2014

6ª TÖCC ANSÈMA A PÉ - Ripalta Cremasca 2.2 - 9 - 14 - 21.6 km

Salve a tutti.
Eccoci ad un nuova manifestazione ludico-motoria: siamo in quel di Ripalta Nuova o Cremasca, per la  "6ª TÖCC ANSÈMA A PÉ", organizzata dal GTA di Crema.
Mi ricordo che l'anno scorso o forse due anni fa era stata molto carina ed al ristoro finale avevo pure vinto un set di posate da campeggio, alla lotteria...
Quest'anno sono presenti, oltre a me, anche Maricla e Sergito. I ragazzi della "Sbarra" stanno diventando un po' troppo pigri...bisogna trovare il modo di stanarli e tirarli fuori dalle loro comode brande domenicali!

La partenza per Ripalta è fissata alle 7:30 ed il mio cingolato, sempre caparbio e instancabile, mi conduce da Mari, prima, e da Sergito poi. Quindi ci portiamo nella ridente località a pochi chilometri da Crema, presso il campo sportivo del Comune di Ripalta.
Dopo avere acquistato il solito biglietto con riconoscimento al tavolo del GTA, si parte.

Inizialmente si percorre un lungo tratto asfaltato che circoscrive un'area di campagna piuttosto grande, senza nessun riparo, né alberatura, ma per fortuna è nuvolo: non oso immaginare che fine avremmo fatto se ci fosse stato il sole!
Comunque l'umidità è abbastanza consistente e si suda sebbene il passo non sia quello dei maratoneti navigati.


Si percorrono i primi 4 chilometri senza grosse sorprese, né tanto meno grosse emozioni: la strada è quella che da Moscazzano porta verso San Michele.
A Moscazzano si raggiunge il primo ristoro. Discreto, sotto i portici di una casa moderna a due piani, ma con acqua, bibite, tè e qualche agrume.
Si prosegue quindi attraverso un tratto di porfido nel centro di Moscazzano per svoltare a sinistra e percorrere nuovamente qualche chilometro attraverso la campagna, ma sempre su asfalto.

 Appena dopo il 9° km, si arriva al secondo ristoro: più carino del primo, con gazebo e contornato dalla rigogliosa vegetazione nei pressi di Cascine San Carlo. A questo punto, dopo essersi rifocillati a dovere, si riprende verso Bolzone.
Appena prima di tagliare l'11° chilometro si corre lungo la bella ciclabile Capergnanica-Ripalta e si ritorna alla partenza, trasformatasi in arrivo veramente maestoso!

Il ricco ristoro finale ripaga completamente l'iscrizione. Frutta di ogni tipo, anguria, pesche, albicocche, banane, tutta fresca e veramente gustosa...poi ancora torte e bibite in gran quantità!!

Un ristoro finale così ricco non l'avevo mai trovato!! Complimenti all'organizzazione e avanti così. Bravi!!

Il riconoscimento finale è consistito in un paio di calzini da runner, sempre molto utili.

E con questo ho concluso anche oggi, grazie per avermi seguito e vi aspetto alla prossima,
ciao
Pippo

domenica 1 giugno 2014

15-esima Cortina-Dobbiaco 30 kms

Logo dell'edizione 2015
Cari ragarunners,

oggi vi racconterò la corsa più bella che abbia mai fatto da quando ho iniziato a correre (2010)...e spero non sarà l'ultima: la Cortina-Dobbiaco, di 30 chilometri.
Questa "lunga" non è soltanto suggestiva per i paesaggi e per i luoghi che si attraversano durante la corsa, ma è anche una sfida con sé stessi e una buona prova di carattere (vale per chi non ha mai fatto più di una mezza-maratona, ndr).
Dobbiaco, il giorno precedente la gara per ritiro pettorali
Infatti il percorso prevede un primo tratto lungo circa 14 kms con una leggera e continua pendenza positiva, circa 1% - 2 % e poi i restanti con una pendenza negativa, più o meno dello stesso tipo, se non con qualche tratto ancora più discendente (anche 3% e 4%) che affatica "subdolamente" le gambe; per fortuna, questo "sali e poi scendi" si alterna una sola volta lungo i trenta chilometri.

Piano corsa del Giorgio - professional!!
Come se non bastasse, solo i primi 3 chilometri (2,7 ca. in realtà) e l'ultimo (praticamente 750 m) sono percorribili su asfalto, tutto il resto è un misto di sterrato, sassi, sassolini, ghiaia, ghiaino, pietre e terra battuta. Chi non è abituato a correre in campagna soffrirà a dismisura. Ma questa è la natura, le vere strade sterrate di una volta che venivano percorse dai muli e dai carri - e dai treni -, non un impasto di bitume nerastro e sassi, tirato e lisciato da pesanti macchine a rullo che agevola la battuta e ripetuta cadenza del passo!

Ma andiamo con ordine ed iniziamo dicendo che alla kermesse dolomitica parteciperemo in 5, anzi in 4: Io, Giorgio, Sergito ed Ivano. Walter, bontà sua, ci ha solo accompagnato, con piacere, per assisterci e condividere l'esperienza...spero che l'anno prossimo possa partecipare!

Già da parecchio tempo abbiamo prenotato, tramite l'esplosivo Giorgio, un hotel a Cortina per soggiornare la notte precedente la corsa. Il giorno dopo, giorno della manifestazione, abbiamo in programma di tornare, dopo un pranzo presso qualche ristorante della zona, verso le nostre dimore: insomma "una 2 giorni" di corsa e amici...
Tutto comincia con lo schema operativo di Giorgio (che vedete qui sopra in foto): ci sveglieremo alle 7!
Questo sarà l'unico punto in comune per tutto il gruppetto; il resto della pianificazione è strettamente riservato ad uso personale...quello di Giorgio!!

Come detto, alle 7:20 precise facciamo colazione e alle 8:00 ci si prepara ad uscire, dopo aver pagato l'hotel, per consegnare le borse all'organizzazione che le recapiterà, tramite 4 o 5 TIR a Dobbiaco per la riconsegna...
Ma con noi c'è il President, che le porterà direttamente con sé in auto a Dobbiaco. Il mezzo è quello di Ives: Audi 4x4 cross-road nuova fiammante...gran bel mezzo, forse un po' strettino per tre adulti seduti sul sedile posteriore...

Ma no! Nessuno vuole dare la borsa con i vestiti a Walter; solo io.
Non so come mai; forse vogliono completare per intero tutte le procedure standard che intervengono in una corsa podistica? ...mistero! Masochisti? ...mistero numero 2!

Ives, Walter; Sergio, Io
Comunque sono l'unico che consegna il sacchetto a Walter, gli altri si fanno la coda ai TIR.
Poco male...almeno per il momento, perché non abbiamo fretta...la partenza è per le 9:30/9:40!

Dopo un'oretta di svago, comprensiva di attesa per consegna borse e dopo una serie di scatti telefonici (nel senso di scatti fotografici col telefonino...che giocherellone che sono!!), ci avviamo verso l'agognata partenza: io, Sergito ed Ivano nel gruppone degli "amatori" che partirà 10 minuti dopo, Giorgio nel gruppo dei "professional", partenza alle 9:30.

Oggi vi regalo anche un video della partenza, girato dal nostro Presidente che, come sapete, non ha corso, ma ci ha supportato con pazienza e coraggio (vista la calca e il numero di partecipanti, quasi 5800!!).
Se riuscite a trovarci nel gruppo siete bravi, anzi bravissimi!



Corso Italia - partenza a Cortina
Comunque la tensione spasmodica che cresce nell'attesa dello sparo iniziale, si riesce a sentire nell'aria ed il chiacchiericcio della folla riempie ogni angolo e pertugio della via principale di Cortina, Corso Italia.
Non fa freddissimo, sono circa 8/9 gradi centigradi e devo dire che come nelle migliori greggi al pascolo, ci riscaldiamo autonomamente gli uni con gli altri, solo con la presenza...
Dopo aver visto partire il primo plotone, alle 9:40 precise in lontananza, vicino al campanile, si ode lo sparo del via per noi e lo speaker con audio che va e viene - pessima amplificazione -  annuncia lo start. Dopo un buon minuto e mezzo siamo ancora fermi.
Adesso cominciamo a muoverci e a corricchiare, in realtà se camminassi andrei più veloce.
Via, dopo una manciata di minuti si corre davvero, al trotterello perché tutti sanno che dovremo affrontare 14 chilometri in leggera salita e quindi ci si deve risparmiare...
Nel frattempo Sergito è già sparito, come suo solito!!

Ives
La folla
Il tratto iniziale si snoda lungo la strada principale di Cortina d'Ampezzo e prosegue per la provinciale per quasi due chilometri. La leggera salita si fa sentire. Il passo è intorno ai 6:30/7' al km, molto lento, ma con i 30 chilometri non si può scherzare.
A circa 2 chilometri si comincia lo sterrato con uno strappo da 10% di pendenza, per fortuna solo di poche decine di metri; le gambe sono ancora fresche e non ci sono problemi...
Il 7°...

Sterrato stile bocciofila
Dopo questo dislivello si avanza fra gli abeti e l'aria fresca e pura, gustandosi anche la presenza silenziosa delle molte persone che non hanno più fiato per parlare o lo risparmiano per la gara. Si sentono solo i passi che si alternano sul terreno più o meno accidentato e gli affanni dei meno allenati, come noi. Il ritmo non è proprio allegretto!

Al 7° chilometro, dopo aver percorso lo sterrato che si affaccia su una valle con un meraviglioso ruscello di acqua bianco-verde opaco (acqua proveniente dallo scioglimento della neve) che crea delle insenature arteriose, giungiamo ad una galleria che mostra ancora i segni della dinamite e delle molte braccia che l'hanno creata: molto suggestiva. E' illuminata da una fila di lampadine non proprio ecologiche, ma che fanno da contorno ad uno dei tratti più belli dell'intero tracciato.

Caverna paradiso
Caverna paradiso 2
All'uscita dalla galleria, si percorre ancora lo sterrato, incuneati fra le montagne che sono diventate più ripide e cattive. Ad un certo punto, si giunge su un ponte protetto da alcune reti verdi che ti sostiene su un orrido che stento a guardare, per non farmi venire la vertigini.
Lo spettacolo anche stavolta è da brividi e non riesco a non guardare...ma noi siamo qui per correre, non per fare un picnic...
Il bosco
Comunque, a questo punto, ci siamo già lasciati alle spalle un paio di ristori (ce ne saranno 5, prima di quello finale). Ovviamente ne abbiamo prontamente usufruito, bevendo sali, acqua e mangiando spezzoni di banane.
Rifiutando...
Non vi dico il disastro di bottigliette, bicchieri, pezzi di frutta, schiacciata e altro, per terra; non vi nascondo che un pensiero ai poveri organizzatori che dovranno riordinare e ripulire, me lo sono fatto. Le reti messe a disposizione per contenere i rifiuti dei podisti si sono rivelate insufficienti a contenere i migliaia di "detriti" prodotti - vedi foto a lato.

Salita e...poi discesa
Alla fine, contando i passi uno per uno, arriviamo ai fatidici 14 chilometri, lunghezza alla quale si dovrebbe cambiare passo perché sospinti dalla forza di gravità: si comincia la discesa! E sarà così.
Ci fermiamo al passo poco prima dell'inizio della discesa perché Walter ci saluta e ci esorta a non mollare; ne approfittiamo per rilassare un po' le gambe e bere al 3° ristoro, posizionato in località Cimabanche, dove c'è uno spiazzo veramente accogliente, con molta gente che saluta i partecipanti.

Ci sono anch'io!
Cominciamo la discesa dicendo subito che è vero che la discesa aiuta e ti fa ansimare molto meno, ma le gambe al 25° chilometro cominceranno a fare "pio-pio", come si dice in gergo...

Io ed Ives...e laghetti
Comunque Ives spinge come un forsennato, o forse si fa spingere dalla forza invisibile, scoperta da Newton; fatto sta che lo devo richiamare più volte all'ordine, minacciandolo con il ricordo della distanza da coprire fino alla fine. Si calma e così, fra un lamento ed un sospiro, passiamo attraverso altri momenti di vera goduria: ponticelli, abeti profumati, sterrati, laghetti, prati incontaminati e sentieri piani come campi da bocce e tratti di pietrisco da vescica si susseguono a ritmo vertiginoso...io non so più dove guardare e dopo aver rischiato di cadere, mi riprendo e per un po' di tempo guardo solo dove metto i piedi!

I chilometri si accumulano nelle nostre gambe e verso il 27° chilometro ci facciamo forza l'un l'altro e, sulle sponde del lago di Dobbiaco, tiriamo fuori tutto il nostro orgoglio per poter correre ancora fino alla fine. I momenti di sconforto si susseguono e qualche insulto ai metri che non passano mai esce dalle nostre labbra, sottovoce...
L'ultimo chilometro lo facciamo pensando a Fantozzi che avrà sicuramente sofferto di più nella sua vita, rispetto alle nostre ridicole tre ore e mezzo.
Dopo un ultimo sguardo al bellissimo panorama sul lago che riflette il disegno delle montagne che lo guardano, in lontananza, intravediamo il traguardo, dopo una curva a gomito che stentiamo ad affrontare; mancano poche centinaia di metri...ecco, ci siamo...sì, ce l'abbiamo fatta!! Abbiamo tagliato il traguardo in 3 ore e 24 minuti, insieme io e Ivano. Grandissimi.
I nostri eroi alla fine!
Sì, il tempone non c'è, ma mi piacerebbe chiedere a chi a corso in 2 ore e mezzo se si è accorto dei paesaggi che ha incrociato lungo il percorso, o se ha notato che nei laghetti a 1450 metri non si vedevano pesci...
Va bene così, ognuno affronta la vita come crede...e queste corse sono piccoli suggestivi scorci di vita, secondo me...

Premi finali, oltre alla medaglia
Dimenticavo di dirvi che i partecipanti alla manifestazione sono stati circa 5800, più o meno...e ritengo che l'anno prossimo lo saranno ancora di più, vista la bellezza dell'evento.

Cari Ragarunners, anche questa l'abbiamo messa nel fienile e speriamo che possa essere un momento informativo per molti podisti, che potranno così decidersi ad affrontare "una lunga", chissà, magari in previsione di una maratona!
Con questo è proprio tutto, vi saluto e vi aspetto alla prossima recensione.
ciao

filippo